Centrocampista (legenda) (Andrea Pugliese - La Gazzetta dello Sport - gennaio 2002)
ALESSANDRO VOLPE
Nato a Roma il 4 gennaio 1983
Esordio in A: -Se la prima squadra non permette a Sergio Cragnotti di sorridere, il finanziere romano può però guardare con fiducia al futuro grazie ai gioielli del vivaio laziale. Ragazzi costruiti in casa e cresciuti con la maglia biancoceleste impressa a fuoco sulla pelle. Tra questi c’è sicuramente Alessandro Volpe (classe 1983), fantasista della Primavera e, soprattutto, tifosissimo della Lazio.
«Sono arrivato che avevo otto anni e qui ho vissuto tutto quello che c’era da vivere – dice il giovane biancoceleste -. Per me la Lazio è tutto e spero che presto possa uscire da questa maledetta crisi». Intanto però la Primavera di Alberto Bollini continua a dominare il girone ed a confermarsi come una delle realtà più belle a livello giovanile: «Dopo il tricolore dello scorso anno, la squadra è cambiata tantissimo e nessuno di noi si aspettava di andare così bene. Invece i nuovi si sono ambientati subito, anche grazie al tecnico. Il nostro segreto è proprio lui. Bollini è sempre aperto al dialogo, capace di regalare motivazioni anche a chi magari è costretto a sedere in panchina. Se siamo in testa al girone è merito soprattutto suo, che è riuscito a creare un gruppo molto unito».
Se però Bollini è il segreto più grande della Lazio Primavera, Volpe, in campo, è sicuramente la sua mente. Cresciuto nel Tavernelle (una squadra de “La Borghesiana”, dove Alessandro vive), Volpe è arrivato alla Lazio nel 1991. Cresciuto sotto l’occhio vigile di tecnici come Pileggi ed Oddi, Alessandro ha sempre giocato sotto età, alternandosi tra il ruolo di seconda punta, centrocampista centrale e trequartista. «Sicuramente quello di rifinitore è il ruolo che mi pace di più – prosegue Alessandro - Lo scorso anno ci ho giocato tutta la stagione, quest’anno solo a volte. Per le esigenze della mia Lazio, comunque, va bene tutto».
La passata stagione però gli resterà per sempre nella mente soprattutto per lo storico scudetto. Volpe ne è stato uno dei protagonisti principali, indossando la fascia di capitano durante la finale contro il Pescara: «Quella è stata una gioia unica, perché inattesa. Il fatto di affrontare la Roma agli ottavi di finale ci ha dato la spinta giusta per arrivare fino in fondo». Già, il derby, uno dei pensieri fissi di Alessandro: «Essendo un tifoso vero, purtroppo li vivo molto. Da quando gioco però ne ho persi solo due, vincendone invece tantissimi. I più belli? Gli ultimi, quelli che ci hanno permesso di volare verso lo scudetto e quello dello scorso novembre: vincere 4-1 davanti a 4.000 persone è stata una sensazione assolutamente indescrivibile».
Ora, anche grazie alla sua fantasia ed alle sue qualità tecniche, la Lazio vola verso traguardi importanti: «Il bis-tricolore? Non lo so, è ancora presto per pensarci. Intanto siamo felici di essere campioni d’inverno, poi vedremo. Certo, se continuiamo a giocare così e se il gruppo resta questo, abbiamo tutte le carte per riprovarci. Sarebbe bello, no?». Sicuramente, ma soprattutto sarebbe importante per dimostrare a tutto il popolo biancoceleste che forse qualche campione la Lazio ce l’ha già. Basta farlo maturare.